Rimini | Sdemanializzazione spiagge, Musssoni: Unità d'intenti tra le organizzazioni balneari
Dalle proposte del governo alle minacce via web (per i dissenzienti del Pd), il tema delle concessioni balneari scotta sempre di più anche in vista del semestre di presidenza europeo per l'Italia, luogo e tempo dove potrebbe trovare la giusta considerazione la proposta di sdemanializzazione ideata dal ministero dell'economia illustrata ieri al Sun in fiera a Rimini. Sempre qui questa mattina si è continuato a parlare della possibilità per gli operatori di acquisire la proprietà di una parte di spiaggia.
"Mi aggiungo a coloro - ha detto innanzitutto il presidente nazionale di Oasi Confartigianato, Giorgio Mussoni - che stigmatizzano le minacce rivolte a politici e amministratori. Siamo avversari politici di chi non condivide la proposta del Governo, ma certo non ci appartiene un comportamento minaccioso e offensivo".
Mussoni ha poi spiegato che "il convegno di questa mattina ha confermato la posizione degli operatori, uniti nel sostenere una veloce verifica della fattibilità della proposta del Governo e compatti nel ritenerla assolutamente positiva. In questo momento fra le organizzazioni sindacali di categoria c’è piena unità di intenti".
I presidenti dei cinque principali sindacati balneari, infatti, hanno approvato un documento unitario. In fiera sono stati presenti in oltre 2mila operatori provenienti da tutta Italia. Il documento congiunto contiene "le richieste da sottoporre al Governo in merito ai propri innumerevoli problemi: dalla scadenza delle concessioni demaniali all'aliquota IVA, dalla Tarsu ai canoni pertinenziali, lo scopo è quello di salvare l'offerta turistico-balneare italiana, fatta da 30mila imprese e migliaia di posti di lavoro e, soprattutto, una tradizione ed una peculiarità che da sempre caratterizza gli oltre 8.000 chilometri di coste del nostro Paese".
Queste le richieste considerate inderogabili, così come si legge nel documento congiunto: “l'Assemblea degli imprenditori balneari italiani, riunita a Rimini l'8 ottobre 2013, su iniziativa delle maggiori sigle sindacali del settore SIB-FIPE-Confcommercio, FIBA-Confesercenti, CNA-Balneatori, Assobalneari-Confindustria e Oasi-Confartgianato: premesso che è necessario trovare una soluzione urgente, se utile con un immediato ulteriore termine di pagamento, per imprese che stanno soccombendo al gravame insopportabile introdotto dai valori OMI nel calcolo del canone demaniale per le pertinenze; preso atto della proposta formulata dal sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta nella riunione che si è tenuta lo scorso 26 settembre presso i suoi uffici, alla presenza e con la condivisione di parlamentari appartenenti ai partiti di maggioranza PD e PDL, per quanto è dato conoscere: ne condivide prioritariamente l’imprescindibile necessità di portare all'attenzione della Commissione Europea il ruolo fondamentale che il turismo balneare, e le 30.000 imprese, svolge nel contesto del turismo italiano rappresentandone una specificità e una peculiarità da difendere; ne valuta positivamente gli obiettivi; conferisce mandato ai rispettivi presidenti di portare avanti l'interlocuzione con il Governo e individua i seguenti elementi fondamentali sui quali la proposta dovrà basarsi: nella vendita delle superfici sdemanializzate dovrà essere assicurata l'opzione a favore degli attuali concessionari in modo diretto tra Stato e concessionario senza passaggi intermedi; i sistemi di individuazione delle aree da sdemanializzare dovranno essere tali da consentire a tutte le imprese esistenti di potervi rientrare; l’unitarietà funzionale delle imprese deve essere considerata elemento essenziale in quanto si rivela di importanza fondamentale per garantire la salvaguardia, la tipicità e la stessa capacità di produrre reddito; la componente sindacale, così come è stato concordato, deve partecipare all'intera operazione ed in modo particolare ai criteri di determinazione dei valori delle aree e degli immobili che saranno alienati, così da garantire che la loro misura sia economicamente sopportabile da parte delle imprese; la scadenza delle concessioni in essere fissata dall'art. 34 duodicies, della legge 221/2012 nella data del 31 dicembre 2020, dovrà essere garantita ad ogni livello amministrativo da parte del Governo. Nel contempo le Organizzazioni Sindacali ritengono doveroso ricordare al Governo l'opportunità e la necessità di assicurare risposte esaurienti sui seguenti argomenti: A) l'insufficienza della proroga delle concessioni in essere al 2020 e l'inderogabilità di una durata delle stesse ben più congrua ed analoga a quella attualmente un vigore in altri Paesi europei (20/30 anni); B) nell'attuale processo di revisione delle aliquote IVA, la necessità di uniformare il regime della stima per tutte le imprese turistiche, ivi comprese quelle balneari; C) mantenere l'impegno di rivedere i canoni pertinenziali attraverso una ridefinizione delle opere di facile e difficile rimozione e l'abrogazione del riferimento ai valori OMI”.